Meeting a Strasburgo

Il 15 Febbraio Firearms United ha tenuto un fruttuoso meeting con la Portavoce Vicky Ford a Strasburgo. Dopo l’incontro la Portavoce ci ha mandato una lettera di cui vi riportiamo una fedele traduzione.

Firearms United ha apprezzato il buon lavoro della Portavoce nell’assicurarci, per quello che le è stato possibile e a dispetto delle intense pressioni subite dal Consiglio e dalla Commissione, i migliori termini negoziabili durante il Trilogo.

Ciò non di meno, Firearms United ed il suo team di esperti sono fortemente preoccupati dal testo che sarà discusso in seduta Plenaria, questo è ancora pieno di insidie: rischia di criminalizzare cittadini innocenti e rispettosi della legge e di sprecare ingenti risorse degli stati membri nell’applicazione di complesse e inutili restrizioni.

Per questo motivo Firearms United si impegna a collaborare con la Portavoce e i MEP più sensibili alla nostra causa appartenenti a qualsiasi schieramento politico al fine di introdurre miglioramenti tecnici che garantiscano un’implementazione sicura ed efficiente della Direttiva.

E’ grazie al continuo appoggio morale ed economico di Voi legali possessori di armi da fuoco che Firearms United  è ad oggi in grado di proseguire la negoziazione e, se sarà necessario, nel prossimo futuro, anche di agire legalmente a livello Europeo e dei singoli Stati Membri.

Download: Link o leggi traduzione italiana

Caro Signor Duszyński,

Grazie per essere venuto ad incontrarmi la scorsa settimana. Abbiamo discusso vari punti e le scrivo questa lettera perché la possa divulgare ai vostri membri.

Esiste una legislazione Europea sulle armi in vigore fin dagli anni ’90. Ciò ha richiesto continue revisioni, specialmente per la parte legata alle armi da fuoco disattivate inadeguatamente. Ad ogni modo i cambiamenti proposti dalla Commissione nel 2015 erano infattibili ed avrebbero posto restrizioni spropositate ai legali possessori di armi. C’è stato un voto all’Europarlamento per rigettare l’intera proposta, ma non è stato supportato da maggioranza. Il Parlamento tramite il suo Comitato ha proposto invece degli emendamenti significativi per proteggere gli interessi dei cittadini.

Non è possibile per il Parlamento Europeo fare questi cambiamenti da solo poiché necessita anche dell’approvazione del Consiglio, il quale consiste dei rappresentanti dei governi nazionali dei 28 paesi membri. Molti di questi governi vorrebbero introdurre ulteriori restrizioni e non hanno accettato emendamenti dal Parlamento.

Emendamenti significativi.

Durante i mesi di scrutinio il Parlamento ha lavorato con molti gruppi di legali possessori d’armi e ha così apportato miglioramenti significativi alla proposta iniziale:

  • Rimozione delle restrizioni su oggetti che assomigliano ad armi da fuoco automatiche, poiché un criterio basato su criteri di somiglianza è inapplicabile;
  • Reintroduzione della previsione che consente a riservisti, musei, collezionisti e cinematografi di continuare a detenere armi automatiche sotto l’obbligo di procedure di sicurezza e stretti adempimenti;
  • Consentire ai rievocatori e a tutti i possessori di armi disattivate di continuare a detenerle assicurando al contempo standard di disattivazione certi. I problemi tecnici della disattivazione sono stati riconsiderati;
  • Ha affrontato il problema delle armi a salve derivanti da armi disattivate in maniera grossolana e vendute senza licenza, poi riconvertite e usate in alcuni recenti attacchi terroristici.
  • Le previsioni per sostenere i possessori più giovani sono state mantenute, come il riconoscimento delle necessità specifiche delle zone rurali più remote;
  • Sono stati introdotti requisiti di stoccaggio più rigidi in linea con quelli di alcuni Stati Membri;
  • La proposta di un controverso test medico obbligatorio è stata rimossa, affidando a ogni paese la definizione di criteri propri per la certificazione medica.
  • Sono state introdotte nuove misure per un mercato più trasparente e per un miglior scambio di informazione tra gli Stati, ma senza aumentare gli oneri i piccoli rivenditori.

Malgrado questo i legali possessori di armi non possono assolutamente dirsi soddisfatti.

Tiratori Sportivi

I MEP credono che i partecipanti a competizioni di tiro dovrebbero poter continuare la loro legittima pratica, nella misura in cui gli è già consentito. L’originale approccio della commissione avrebbe posto molte delle armi usate dai tiratori nella categoria “A” dunque vietate ai civili. Comunque dopo l’emendamento del parlamento ogni Stato Membro ha la possibilità di dare autorizzazione al possesso delle armi di categoria “A” ai tiratori sportivi, sempre che l’individuo sia attivo nel tiro o nelle competizioni.

I MEP hanno lavorato a stretto contatto con le organizzazioni di tiro sportivo nazionali e internazionali, inclusa la IPSC, per assicurare che l’autorizzazione copra chi sta iniziando così come chi già pratica lo sport. L’attuale libertà di scelta dell’equipaggiamento usato dai tiratori nelle loro discipline deve essere mantenuta e, per facilitare la partecipazione nelle competizioni internazionali, le norme che regolano l’ “European Firearms Pass”, saranno aggiornate per includere le nuove armi, incluse quelle categoria “A” detenute da questi tiratori.

Molte delle armi comunemente usate per tiro sportivo, come quelle a percussione contrale semi-automatiche, non sono interessate dalla regolamentazione.

Questa è una delle aree nelle quali gli stati membri hanno perseguito regolamentazioni più rigide e meno facilmente applicabili, ma il Parlamento ha respinto l’iniziativa. Se i tiratori sportivi sono preoccupati di come la nuova proposta funzionerà a livello pratico, dovrebbero lavorare con le autorità negli stati di appartenenza poiché quella di autorizzare o meno dette attività sportive sarà una decisione presa al livello dei singoli stati.

Caricatori e affini

Commissione e Consiglio volevano ambedue la messa al bando di tutti i caricatori ad “alta capacità” Il team di negoziazione del Parlamento non ha supportato questa posizione. Comunque il Consiglio ha rifiutato di accettare scenari in cui non ci fossero nuove limitazioni su caricatori e affini. Ancora gli stati Membri hanno cercato soluzioni più restrittive e rigide che sono state respinte dal Parlamento.

Dopo una lunga negoziazione è stato proposto quanto segue:

  • Caricatori e affini non sono vietati o limitati di per se;
  • Le armi semi-automatiche che permettono di sparare più di un certo numero di colpi senza ricaricare ora divengono di categoria “A” solamente se un caricatore di capacità superiore è inserito o fa parte dell’arma. Per le armi corte il limite è di 20 colpi, per le lunghe è di 10. Tiratori Sportivi, proprietari già esistenti, collezionisti, riservisti e certi altri particolari utenti potranno continuare a detenere dette armi e usare caricatori ad “alta capacità” previo rilascio di apposita autorizzazione di categoria “A” rilasciata dagli Stati Membri.
  • Chi è sprovvisto di autorizzazione categoria “A” ma è in possesso di quella categoria “B” e si trova in possesso di caricatori ad “alta capacità” rischierà di vedersi revocata l’autorizzazione a possedere armi. Non ci sono restrizioni nella Direttiva sul ri-ottenimento dell’autorizzazione in futuro.
  • Nuovi acquisti di caricatori ad “alta capacità” sono riservati a chi è in possesso di autorizzazione di categoria “A”.

Riservisti

Nell’accordo gli stati Membri continueranno ad avere la possibilità di organizzare e proteggere la propria Riserva Nazionale o qualsivoglia forza di difesa pubblica.

Gli Stati Membri saranno in grado di concedere autorizzazione di categoria “A” agli individui per la protezione delle loro infrastrutture di sicurezza, spedizioni commerciali, convogli portavalori e obbiettivi sensibili, così come per la difesa nazionale. Gli Stati Membri potranno concedere o permettere l’acquisto e il possesso delle armi per questo scopo.

Le forze armate, la polizia e certe pubbliche autorità non sono regolate dalla direttiva, è prevista una regolamentazione speciale per la Svizzera

Collezionisti e Musei

La Commissione ed il Consiglio hanno insistito affinché i collezionisti e i musei rientrassero nella revisione della direttiva poiché in molti Stati Membri questi devono già seguire regole esistenti. Una volta esecutiva la Direttiva richiederà ai collezionisti di seguire le medesime regole per l’acquisto ed il possesso degli altri possessori di armi.

Il team di Negoziazione del Parlamento ha lavorato duramente per assicurare una speciale autorizzazione che consenta ai collezionisti di continuare a detenere armi di categoria “A”. Gli stati membri avranno quindi il potere di concedere autorizzazione di categoria “A” in casi eccezionali a collezionisti soggetti a misure più restrittive. Queste autorizzazioni possono essere concesse quando sia dimostrato un giustificato motivo, per esempio per intenti storici e di ricerca, come nel caso dei collezionisti già in possesso di licenza.

Armi di particolare importanza storica non saranno coperte dai nuovi requisiti di marchiatura, ne questi requisiti saranno applicati alle armi antiche.

La collezione di munizioni sarà consentita e le regole riguardanti la marchiatura delle munizioni non sono cambiate.

Armi automatiche convertite in semi-automatiche

L’approccio iniziale del Parlamento era quello di lasciare tutte le armi demilitarizzate nella categoria “B” quando la conversione è irreversibile. Tuttavia questo orientamento è stato completamente respinto dal Consiglio e dalla Commissione.

Il team di Negoziazione del Parlamento ha assicurato una clausola ereditaria che assicurerà ai possessori di armi già esistenti di continuare a detenere, trasferire, fare oggetto di lascito ereditario o cedere queste armi ad altri aventi autorizzazione appropriata rilasciata dallo Stato Membro.

Questi tipi di armi saranno inoltre a disposizione dei tiratori sportivi che riceveranno autorizzazione dei categoria “A”.

Prossimi passi

L’accordo temporaneo deve essere votato da tutto il parlamento in una sessione plenaria che si terrà il 14 Marzo approvata formalmente dal Consiglio dei Ministri UE.

Ci sarà anche un dibattito nella camera del parlamento la mattina del 14 Marzo, qui i MEP del parlamento potranno discutere l’argomento. I MEP potranno proporre emendamenti alla posizione negoziata, ma se questi passeranno vi sarà il rischio di destabilizzare l’intero pacchetto e la proposta sarà rinviata ad  una “seconda lettura”. A questo punto il Parlamento non sarà così coinvolto nella negoziazione e c’è il rischio che il Consiglio si riassesti su posizioni più rigide.

Al fine di proteggere i diritti dei legali possessori d’armi è importante stringere i contatti coi governi nazionali il prima possibile e specialmente durante il processo di recepimento della direttiva nelle leggi nazionali. I singoli Stati Membri hanno il potere e la flessibilità di garantire autorizzazioni ed esenzioni per molte categorie di legali possessori. E’ importante che i cittadini ritengano i governi responsabili della piena applicazione di questi poteri.

Vicky Ford

2 Comments on “Meeting a Strasburgo”

  1. German:
    Sagt uns Vicky Ford hier etwa tatsächlich, dass wir (und die Parlamentarier) besser die Klappe halten sollten, weil wir mit zu vielen Änderungsanträgen Gefahr laufen würden in die “zweite Lesung” zu geraten, wo dann alles noch schlimmer würde? Das kann doch nicht ihr Ernst sein?!
    Das Verdammte Parlament hat jederzeit die Möglichkeit, das gesamte Gesetzesvorhaben einfach scheitern zu lassen. Also warum lässt man sich da so unter Druck setzen? Die Parlamentarier haben das Volk zu vertreten und nicht auf Teufel komm raus irgendeinen Müll zu verabschieden. Entweder man einigt sich auf ein vernünftiges Gesetz, oder es gibt halt kein neues Gesetz!

    English:
    Does Vicky Ford really suggest that we (and the MEPs) should shut up already since otherwise we are risking to trigger “a “second reading” in which everything would become even worse than it is already? She can’t be serious! The bloody parliament could completely stop this directive any time they want. There is absolutely no reason why the parliament should let itself getting pressured into agreeing to anything. The parliaments only purpose is to represent and serve the citizens interests. It’s not there for making abysmal deals while disregarding common sense. Either agree on a reasonable directive or just stop the whole thing altogether.

  2. Każde prawo ograniczające dostęp do broni jest kompletnie bezużyteczne, ponieważ tylko praworządni obywatele będą go przestrzegać na swoją zgubę. Zakażcie posiadania broni palnej bandytom i terrorystom, ujmijcie ich w ramy prawne i nałóżcie na nich restrykcje… Ciekawe czy usłuchają i się podporządkują… (!LOL!)
    W strukturach KE i RE zasiadają prawie wyłącznie zdrajcy i idioci bez jakiegokolwiek pojęcia o broni i mechanizmach psychologicznych związanych z jej posiadaniem i używaniem. Jakoś zakaz prowadzenia pojazdów pod wpływem alkoholu słabo się sprawdził, podobnie zakaz posiadania i sprzedaży narkotyków… Przestępca z natury rzeczy wszelkie regulacje ma w d…
    Więc zakazać należy posiadania gaśnic, albowiem jest Straż Pożarna, czy też odmówmy ludziom prawa do posiadania apteczki – ponieważ Pogotowie Ratunkowe jest jedyną służbą uprawnioną do niesienia pomocy… Z tymi pajacami nie należy dyskutować. Ich należy BOJKOTOWAĆ, a najlepiej opuścić ten komunistyczno – neofaszystowski system zwany Unią Europejską!!!

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